Il Coach ha fatto
un attento lavoro su se stesso e può così sostenere le altre persone nel loro percorso
di autorealizzazione, nel miglioramento di qualità della vita, massimizzando il valore della performance
per l’ottenimento di risultati nell’area privata e in quella professionale.
Nel coaching non si va alla ricerca della verita ma del cambiamento!
L'incontro è basato sull'ascolto e la condivisione, in una relazione basata sull'autenticità e
sul riconoscimento dell'unicità attraverso la creazione di situazioni di apprendimento e sviluppo personale e professionale
con tecniche dialogiche e creative.
La ricerca sarà un divenire finalizzato al miglioramento di sé, nella consapevolezza creativa come
conseguenza della valorizzazione dei talenti e dello sviluppo delle potenzialità, per agire nel mondo,
nella vita con maggiore efficacia e responsabilità.
COSA POTREMO FARE INSIEME?
Metteremo il focus sulla consapevolezza corporea e useremo tecniche di immedesimazione,
immaginative e artistiche, per scoprire le risorse innate in ognuno.
La scoperta o la riscoperta sarà valorizzare i talenti già acquisiti,
sviluppare le potenzialità emergenti, acquisire le abilità necessarie per diventare pienamente se stessi.
Il coach non cerca la verità obiettiva, ma il vissuto esperienziale della persona!
E' indicato per adulti sani, è un percorso per rendersi indipendenti e per persone indipendenti.
Il coach metterà in campo la propria capacità di presenza ed ascolto, intesa come l’integrazione tra tutti i sensi,
le facoltà e la coscienza di sé che si concretizzerà nell’abilità di porre l’attenzione su sensazioni, vissuti, pensieri.
La sospensione del giudizio sarà un ottimo allenamento e un passaggio necessario per poter accogliere
quanto accade con curiosità ed apertura:
il giudizio restringe il campo percettivo, la curiosità lo amplia!
Come sosteneva Fritz Perls (padre della Gestalt) un buon contatto, una buona sessione,
è quella che vede modificate entrambe le parti (...) non si può supportare la crescita senza crescere.