Il Counseling si può definire come: “un processo che, attraverso il dialogo e l’interazione, aiuta le persone a risolvere e gestire problemi e a prendere decisioni; coinvolge un cliente e un counsellor: il primo è un soggetto che sente il bisogno di essere aiutato, il secondo è una persona esperta, imparziale, non legata al cliente, addestrata all’ascolto, al supporto e alla guida.
COUNSELING DELL’ANIMA:DALLA MASCHERA SOCIALE VERSO L’ESSENZA.
(brani tratti dalla tesi in counseling di Viviana Dall'Ora)
Fra le tante definizioni di counseling, c’è questa interessante definizione “…counseling significa ascoltare, supportare, sostenere, orientare, significa educazione di sé e degli altri, crescita di consapevolezza …”. Ecco la parola chiave, oggi fondamentale: educazione di sé.
Counseling è esplorare qualcosa che c’è nell’altro ed è in noi, verso l’apertura, verso l’ascolto della propria anima che deve essere in grado di porsi in ascolto dell’anima dell’altro. La consapevolezza delle proprie dinamiche relazionali, aiuta il counselor a tenere il polso della sua situazione emotiva sia rispetto al ruolo che vuole assumere, sia rispetto alla persona con la quale si troverà a lavorare.
Il Counseling è anche definito: “Una relazione d’aiuto che muove dall’analisi dei problemi del cliente, si propone di costruire una nuova visione di tali problemi e di attuare un piano di azione per realizzare le finalità desiderate dal cliente, prendere decisioni, migliorare relazioni, sviluppare la consapevolezza, gestire emozioni e sentimenti, superare conflitti.”
Comprende la proposta di un processo di assistenza alla persona che possa favorire l’orientamento alla risoluzione dei problemi basandosi sulla necessità di dare un senso alla vita, considerando le risorse dell’individuo e la loro riscoperta, senza intervenire direttamente sul cliente (non consigliando al cliente ciò che il counselor reputa giusto) ma favorendo lo sviluppo dell’individuo mediante la crescita consapevole.
Uno dei padri del counseling, Carl Rogers, afferma che “Se una persona si trova in difficoltà, il modo migliore di venirle in aiuto non è quello di dirle esplicitamente cosa fare, quanto piuttosto di aiutarla a comprendere la situazione e a gestire il problema facendole prendere, da sola e pienamente, le responsabilità delle proprie scelte e decisioni. Gli individui hanno in se stessi ampie risorse per auto-comprendersi e per modificare il loro concetto di Sé.”
Rogers sostiene inoltre che l’accompagnamento della persona alla riscoperta delle proprie risorse avvenga con l’ascolto attivo, l’empatia e l’accettazione incondizionata e che il presupposto per un rapporto di counseling sia che la persona che chiede aiuto abbia già in sé le risorse necessarie per superare i problemi.
A proposito di empatia, Lowen aggiunge che “[…] è una funzione dell’identificazione: vale a dire che, identificandosi con l’espressione corporea di una persona, è possibile sentirne il significato. Si può anche sentire che effetto fa essere quell’altra persona, benché ovviamente sia impossibile sentire quello che sente un altro. […] L’altro sente quello che succede nel suo corpo: voi sentite quello che succede nel vostro. Ma dato che tutti i corpi umani sono simili nelle funzioni fondamentali, quando sono sulla stessa lunghezza d’onda possono entrare in risonanza. Quando succede, le sensazioni di un corpo sono simili a quelle dell’altro”.
Il counselor è quindi un “agevolatore” che con le proprie conoscenze, competenze e con il suo essere, sostiene il cliente nel processo di consapevolezza per una maggiore autonomia rispetto alle scelte di vita, sostenendo e favorendo lo sviluppo delle risorse della persona.
Personalmente, credo sia fondamentale che chi offre la propria competenza relazionale come counselor, debba essere congruente e consapevole dei propri valori, oltre ad essere una persona autentica, volta al riconoscimento, rispetto e accettazione dell’altro, per favorirne l’auto-comprensione e l’auto-esplorazione.
Nel counseling, si svolge un lavoro di relazione, ci si mette a disposizione del cliente, con il quale, la nostra biografia comincia a intrecciarsi, è un atto sacro, un’occasione per arrivare alla parte divina dell’altro nell’incontrarlo nella nostra parte divina, considerandolo un’esperienza religiosa.
Fra i principi del counseling, c’è l’assistenza alla persona nel riprendersi la responsabilità della propria vita, nella transitorietà del momento presente, per vivere appieno il proprio progetto di un’unica e irripetibile esistenza.